Si può licenziare una donna incinta?
- Le donne incinte sono particolarmente tutelate e non possono essere licenziate (Divieto di licenziamento)
- Il divieto di licenziamento comincia dall’inizio del periodo di gravidanza e congedo di maternità e fino al compimento di un anno di età del bambino in caso di fruizione del congedo parentale.
- Se sei stata licenziata ed eri già incinta senza saperlo, entra in vigore la legge sulla tutela della maternità.
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Incinta al posto di lavoro: a cosa devo prestare attenzione? - Autotest
Hai diverse domande riguardo la gravidanza e il posto di lavoro che ti preoccupano. Probabilmente non è facile avere una panoramica sulle disposizioni vigenti. Clicca il tema che ti interessa: ➡️ sette domande & sette risposte direttamente sul tuo schermo!
Il principio è il seguente: A motivo della gravidanza non dovresti venire svantaggiata in ambito lavorativo!
Tutela particolare durante la gravidanza
Esiste una buona notizia: In quasi tutti i casi sei protetta dal Decreto legislativo n.151/2001 sulla tutela e sostegno della maternità. C’è un divieto di licenziamento al quale il tuo datore di lavoro deve attenersi.
Questo divieto di licenziamento in gravidanza e maternità vale anche quando la lavoratrice ha un contratto…
- di apprendistato
- di amministrazione pubblica anche con contratto determinato e temporaneo
- di privati datori di lavoro
- nonché soci di cooperative
Durata del divieto di licenziamento
Il divieto di licenziamento entra in vigore dall’inizio della gravidanza e finisce con il compimento di un anno di età del bambino. Dopo il congedo obbligatorio di maternità puoi fruire anche del congedo parentale facoltativo senza poter essere licenziata.
Importante: Durante la gravidanza fino ad 1 anno di età del bambino esiste anche il divieto di sospensione dal lavoro, salvo nel caso in cui venga sospesa l’attività dell’azienda o del reparto.
Licenziata e incinta - e adesso?
Anche se hai scoperto solo dopo il licenziamento che eri già incinta quando il tuo capo ti ha licenziata o se nel momento in cui il tuo capo ti ha licenziata non sapeva della tua gravidanza, hai il diritto all’annullamento del licenziamento.
Per fare questo, devi svolgere i seguenti passi:
1.Informare il datore di lavoro
Se il datore di lavoro non sapeva della gravidanza è bene che tu glielo comunichi al più presto possibile, presentandogli anche un certificato medico che dimostri lo stato interessante al momento del licenziamento. Il licenziamento sarà così reputato nullo.
2.Contestare il licenziamento
Nel caso in cui il tuo datore di lavoro non abbia intenzione di ritirare il licenziamento nonostante sappia della tua gravidanza, puoi rivolgerti anche ad un avvocato in diritto del lavoro o al sindacato per contestare subito il licenziamento.
Qui sotto ti spieghiamo le due fasi dell’impugnazione del licenziamento:
- La prima chiamata „stragiudiziale“ è risolvibile al di fuori del tribunale. In pratica è l’invio di una semplice lettera di contestazione al datore di lavoro. Questo deve avvenire però entro 60 giorni dal ricevimento della lettera di licenziamento. L’importante è che sia in forma scritta e che manifesti chiaramente la volontà ad opporsi al licenziamento in quanto ritenuto illegittimo. In questa fase non è per forza necessario un avvocato, tu stessa puoi scrivere la lettera.
- La seconda chiamata „giudiziale“, può essere curata solo da un avvocato, il quale compirà un deposito del ricorso in tribunale per poter avviare una causa civile. Il deposito del ricorso deve essere effettuato entro 180 giorni dall’invio della lettera di impugnazione del licenziamento.
❗️Importante: In tutti casi devi essere già stata incinta al momento del licenziamento. Se tu stessa in quel momento non ne eri a conoscenza non è rilevante.
Anche se tu stessa sei venuta a sapere più tardi della tua gravidanza, l’importante è avvisare il più presto possibile il datore di lavoro.
Eccezioni: cause di licenziamento
In generale si può dire che il datore di lavoro ha poche possibilità di licenziare una gravida fino ad un anno d’età del bambino.
Esistono però delle eccezioni..
- Quando subentra un esito negativo del periodo di prova
- Quando esiste una giusta causa, in caso di colpa grave da parte della lavoratrice
- Quando subentra una cessazione dell’attività aziendale
- Quando subentra la fine della prestazione per la quale la lavoratrice è stata assunta
Il licenziamento non deve avere a che fare con la gravidanza stessa. Nel caso in cui tu venga licenziata lo stesso puoi rivolgerti al Giudice del Lavoro per riottnere il tuo posto di lavoro ed anche il reddito mensile non retribuito.
Contratto a tempo determinato
Anche se hai un contratto a tempo determinato sei tutelata dal licenziamento. La validità del contratto procede anche in gravidanza fino alla scadenza del contratto a termine. Un licenziamento in questo caso non è necessario dato che il contratto scade.
- Ulteriori informazioni sul contratto a termine in gravidanza
Dare le dimissioni in gravidanza
In gravidanza puoi naturalmente dare le dimissioni. Il divieto di licenziamento vale per il datore di lavoro e non per te, ma siccome il divieto di licenziamento è per tutelare la maternità devi attenerti ad alcune norme soprattuto per non perdere l’accesso alla NASPI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) per lavoratori che hanno perduto involontariamente il lavoro.
Tuttavia dovresti tenere attentamente in considerazione che, una volta che hai dato le dimissioni, il rapporto di lavoro è terminato non si hanno più l’indennità di maternità e del congedo parentale. È importante essere bene informati prima di dare le dimissioni, perché nella maggior parte dei casi non conviene farlo.
Esistono 2 requisiti in caso di dimissione per non perdere il diritto alla NASPI:
- Dimissioni per giusta causa - condizioni lavorative gravi come molestie, mobbing, mancato pagamento, modificazioni peggiorative delle mansioni, variazioni significative delle condizioni di lavoro e spostamento della sede
- Dimissioni presentate nel periodo tutelato di maternità - nel periodo della gravidanza fino al compimento del primo anno di vita.
Per dare le dimissioni di maternità bisogna che..
- vengano presentate nel periodo che va dai 300 giorni prima della data del parto presunto fino al compimento di un anno di età del bambino.
- aver totalizzato 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti .
- le dimissioni vengano convalidate dal Servizio Ispettivo del Ministero del lavoro all’Ispettorato territoriale del lavoro.
La procedura di convalida serve a tutelare che le dimissioni siano volontarie e non forzate dall’azienda.
ℹ️ Se ti trovi nel periodo di divieto di licenziamento sei esonerata dal rispettare il periodo di preavviso previsto dal contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Come reagiranno gli altri?
Anche se non sei stata licenziata e il tuo posto di lavoro è abbastanza sicuro, ciò che ti preoccupa è forse il dubbio che i colleghi ed il capo non accolgano bene la notizia della tua gravidanza.
La vostra relazione era anche prima forse già difficile. Oppure senti che il tuo datore di lavoro ha riposto in te le proprie speranze, che, in un primo momento, non verranno realizzate a motivo della gravidanza. Esistono anche casi in cui il capo non reagisce in modo così positivo alla buona notizia della „dolce attesa“.
👍🏼 Devi comunque tenere conto: il tuo datore di lavoro ti ha assunta sapendo che saresti potuta rimanere incinta. Quindi non devi avere la coscienza sporca ed hai il diritto di difenderti in caso tu venga trattata ingiustamente!
👩🏻💻 Se hai già problemi al posto di lavoro e non sai come reagire, cerca un consiglio professionale da qualche avvocato o chiedi nella cerchia di conoscenti se c’è qualcuno che se ne intenda con le norme sulla tutela della maternità! Tieni anche conto del contributo che una madre da alla società, mettendo al mondo ed educando un figlio, questo vale in futuro di più di tutte le ore di lavoro che non fai, usufruendo del congedo di maternità. Abbi fiducia nelle tue capacità e qualità umane!
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