Motivi sociali ed economici: scopo e procedura della consulenza
- L’interruzione volontaria di gravidanza in Italia è stata resa lecita, cioè ammessa e consentita dalla Legge n. 194 del 1978.
- I motivi più comuni per una scelta volontaria di un interruzione di gravidanza sono le difficoltà economiche, sociali o familiari che incidono sulla salute della gestante.
- Lo scopo e la procedura della consulenza nel caso in cui la donna si trovi in difficoltà a causa di una gravidanza sono regolati nel Legge194/78
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Quali sono le normative vigenti per un IVG o interruzione volontaria di gravidanza?
Affinché la Norma di legge venga applicata, devono essere soddisfatte le seguenti condizioni:
1. Regolamentazione di consulenza
Nella primo step, il consultorio, la struttura socio-sanitaria o il medico di fiducia devono garantire alla donna non solo gli accertamenti medici quanto anche l’esame delle possibili soluzioni dei problemi per aiutarla a rimuoverne le cause. Questi operatori sono tenuti a informare la donna sui suoi diritti in tutti i campi sia sociali, lavorativi ed economici, contribuendo anche a farle superare le cause che inducono la donna a terminare una gravidanza. Alla fine rilasciano un eventuale documento che certifichi la maternità e la richiesta die interruzione volontaria di gravidanza. Dopo di che devono passare 7 giorni prima della procedura di un aborto (la donna viene invitata a soprassedere 7 giorni).
Nel caso in cui il medico del consultorio o della struttura socio-sanitaria, o il medico di fiducia riscontrino l’esistenza di condizioni che rendono urgente l’intervento, rilasciano alla donna un certificato che attesti l’urgenza e con il quale la donna può interrompere la gravidanza in una delle sedi autorizzate, senza dover soprassedere 7 giorni.
2. Esecuzione da parte di un medico
La procedura deve anche essere eseguita da un medico del servizio ostetrico-ginecologico presso un ospedale generale o pubblico specializzato o case di cura autorizzate dalla regione o anche in poliambulatori autorizzati.
3. Rispettare la scadenza legale
L'aborto deve essere eseguito entro i primi 90 giorni.
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194/78 Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria di gravidanza
La Legge 194/78, che descrive con chiarezza le procedure da seguire in caso di richiesta di interruzione volontaria di gravidanza definisce chiaramente :
- Lo scopo della consulenza
- Quali enti sono abilitati alla rilasciare i documenti per l’IVG
- Quali sono i presupposti per ricevere un certificato attestante l’urgenza, la certificazione di gravidanza e il documento di avvenuta richiesta di aborto
La formulazione della legge 194 articolo 2 e 5 della Norma sull’interruzione volontaria di gravidanza in modo più dettagliato è la seguente:
Articolo 2
I consultori familiari istituiti dalla legge 29 luglio 1975, n. 405, fermo restando quanto stabilito dalla stessa legge, assistono la donna in stato di gravidanza:
a) informandola sui diritti a lei spettanti in base alla legislazione statale e regionale, e sui servizi sociali, sanitari e assistenziali concretamente offerti dalle strutture operanti nel territorio;
b) informandola sulle modalità idonee a ottenere il rispetto delle norme della legislazione sul lavoro a tutela della gestante;
c) attuando direttamente o proponendo allo ente locale competente o alle strutture sociali operanti nel territorio speciali interventi, quando la gravidanza o la maternità creino problemi per risolvere i quali risultino inadeguati i normali interventi di cui alla lettera a);
d) contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all'interruzione della gravidanza.
I consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita. La somministrazione su prescrizione medica, nelle strutture sanitarie e nei consultori, dei mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte in ordine alla procreazione responsabile è consentita anche ai minori.
Articolo 5
Quando il medico del consultorio o della struttura socio-sanitaria, o il medico di fiducia, riscontra l'esistenza di condizioni tali da rendere urgente l'intervento, rilascia immediatamente alla donna un certificato attestante l'urgenza. Con tale certificato la donna stessa può presentarsi ad una delle sedi autorizzate a praticare la interruzione della gravidanza.
Se non viene riscontrato il caso di urgenza, al termine dell'incontro il medico del consultorio o della struttura socio-sanitaria, o il medico di fiducia, di fronte alla richiesta della donna di interrompere la gravidanza sulla base delle circostanze di cui all'articolo 4, le rilascia copia di un documento, firmato anche dalla donna, attestante lo stato di gravidanza e l'avvenuta richiesta, e la invita a soprassedere per sette giorni. Trascorsi i sette giorni, la donna può presentarsi, per ottenere la interruzione della gravidanza, sulla base del documento rilasciatole ai sensi del presente comma, presso una delle sedi autorizzate.
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Fonti:
Ministero della sanità (08.02.2022)
Il portale della legge vigente (08.02.2022)