Cos’è l’aborto farmacologico o IVG farmacologica?
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- L’aborto farmacologico, noto anche con il nome IVG (Interruzione Volontaria di Gravidanza) farmacologica, è un metodo di interruzione volontaria di gravidanza che avviene tramite assunzione di un medicinale chiamato mifepristone, conosciuto anche come Ru486, venduto sotto il nome commerciale Mifegyne®.
- Questo farmaco è stato sviluppato specificamente per interrompere una gravidanza in corso e viene utilizzato sotto stretta supervisione medica. La Ru486 viene impiegata anche in combinazione con altri farmaci durante gli aborti chirurgici per preparare la cervice.
- È essenziale sapere che il principio attivo della pillola abortiva Ru486 è diverso da quello delle pillole contraccettive o della pillola del giorno dopo.
Test: Prendere la pillola abortiva (RU486) o no?
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In che modo agisce la RU486?
Il mifepristone (Ru486) agisce bloccando l’azione del progesterone, un ormone indispensabile per il proseguimento della gravidanza. Questo provoca la cessazione della vitalità dell’embrione. Questo inganna il corpo della donna, facendogli "credere" di non essere più incinta, provocando il distacco dell’embrione dalla parete uterina.
Circa 48 ore dopo l’assunzione del primo farmaco, alla donna viene somministrato un secondo farmaco, generalmente prostaglandine, misoprostolo (per via buccale Cytotec® o vaginale Gemeprost®), che stimola le contrazioni uterine per espellere l'embrione e i tessuti associati. Questo processo avviene nel corso di alcune ore e sotto osservazione medica.
Tempi per l’assunzione della pillola abortiva
In Italia, l’aborto farmacologico è consentito fino alla nona settimana di gravidanza ( 63 giorni di gestazione). Questi si calcolano a partire dal primo giorno dell’ultima mestruazione. Tuttavia, è necessario prima confermare la gravidanza tramite visita medica e poi che un medico ne sorvegli l’intero processo per garantire la sicurezza della donna.
Procedura dell’aborto farmacologico
Il percorso di un aborto farmacologico prevede due fasi:
1.Fase: assunzione iniziale di Mifepristone (noto anche come Mifegyne® o Ru486) in una struttura medica sotto osservazione in Day Hospital. Passate circa 2 ore di monitoraggio dopo l’assunzione del mifepristone la donna può essere dimessa e tornare a casa.
2.Fase: dopo un periodo di 36-48 ore, si deve rientrare in ospedale o in poliambulatorio per l’assunzione o somministrazione del secondo farmaco, una prostaglandina, sotto forma di misoprostolo che induce l'espulsione dell’embrione e del tessuto placentare. L’espulsione avviene entro poche ore e sotto il monitoraggio di professionisti sanitari in ospedale.
ℹ️ Poche regioni italiane permettono di tornare a casa subito dopo la prima fase o di prendere il secondo farmaco a casa da sole.
Visita di follow-up
Dopo la procedura per via farmacologico, è essenziale sottoporsi a una visita di controllo entro 1-2 settimane per verificare che l’aborto sia completo, cioè che sia avvenuta la completa espulsione dell’embrione e della placenta. Nella maggior parte dei casi la visita di controllo si svolge nella stessa struttura dove è avvenuta la procedura. Questo controllo avviene tramite esami del sangue e ecografia per confermare l’assenza di residui di tessuto nell’utero. Nel caso in cui l'aborto non sia completo, potrebbe essere necessario un ulteriore intervento medico, come il raschiamento.
Effetti collaterali dell’aborto farmacologico
Come tutte le procedure tramite farmaci è importante tenere conto anche degli eventuali effetti collaterali suddivisi qui sotto in fisici e psicologici.
Fisici
Il procedimento farmacologico può causare vari effetti collaterali, tra cui dolori addominali, crampi, nausea, vomito, diarrea e abbondanti perdite di sangue. In alcuni casi, potrebbe essere necessario un raschiamento per interrompere eventuali emorragie o per rimuovere residui rimasti nell’utero. Per questo motivo, l’aborto farmacologico deve essere eseguito esclusivamente sotto supervisione medica.
Psicologici
Sebbene l’aborto farmacologico possa sembrare meno invasivo rispetto a un intervento chirurgico, ci sono diversi fattori emotivi e mentali da considerare. Oltre ai rischi fisici legati a sanguinamento e alle infezioni, molte donne riferiscono di aver vissuto questo evento con un elevato stress emotivo a causa delle durata di questo processo che può arrivare a diversi giorni. Inoltre, la donna deve partecipare attivamente alla procedura assumendo i farmaci e sottoponendosi a più visite e colloqui.
Costi dell’aborto farmacologico
In Italia, l’aborto farmacologico è gratuito e coperto dal Servizio Sanitario Nazionale, senza costi a carico della paziente, tranne eventuali farmaci antidolorifici.
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